E' anche un libro oscuro e talvolta contraddittorio. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che, come tutti gli antichi libri cinesi, esso fu scritto su tavolette di bambù legate da lacci che scorrevano in fori praticati sui bordi delle lamelle. Con la rottura dei lacci le tavolette si mischiavano e quindi l'ordine di successione poteva risultare manomesso.
Per tale motivo alcuni studiosi hanno tentato di reinventare l'ordine tramandato nel corso dei secoli, permettendosi anche di sopprimere alcune ripetizioni a loro giudizio inutili perché aggiunte in tempi successivi.
Questa di Virginio Gracci è la traduzione dal testo tradizionale, eseguita senza varianti o riarrangiamenti. La cura maggiore del traduttore è stata quella di mantenere la cadenza ritmica propria del testo originale e, nello stesso tempo, ottenere un testo snello e lineare senza appesantirlo con troppe note critiche.
Lao Tzu, Lao Tse, Lao Tze o Lao Tzi, sono varianti del nome dell'autore, nato nel villaggio Quran. Si tramanda che il suo cognome fosse Li, il nome Er, l’appellativo Boyang e il nome postumo Dan.Il titolo dell'opera può presentarsi anche nella forma Tao teh ching.
Lao Tzu, Lao Tse, Lao Tze o Lao Tzi, è una figura mitica della filosofia cinese. La tradizione cinese tramanda che sia vissuto nel VI secolo a.C.
Lao Tsu è il fondatore del Taoismo in quanto autore del testo sacro taoista "Tao Te Ching"