«Leonardo Gori è un vero scrittore: ha grandi doti narrative, i suoi romanzi suscitano emozioni e creano immagini, riuscendo a far viaggiare il lettore nella recente storia del nostro Paese. Il suo personaggio, Bruno Arcieri, è un integerrimo colonnello dei Carabinieri che ci racconta con grande realismo gli aspetti più negativi dell'Italia. Una figura di grande umanità, che resta nella nostra memoria come una persona realmente conosciuta. »
Marco Vichi
«Gori ha grandi doti narrative. I suoi romanzi suscitano emozioni, creano immagini, ci fanno viaggiare nella storia recente del nostro Paese»
Marco Vichi
Novembre 1966. Firenze è in ginocchio, sventrata dalla furia dell'Arno e sommersa dal fango. I fiorentini però sono subito al lavoro, aiutati dall'incredibile ondata degli «angeli del fango», tanti giovani accorsi da ogni parte d’Italia e del mondo. Lo Stato non può mancare e, nonostante le condizioni proibitive, il presidente della Repubblica Saragat decide di visitare la città. Incaricato della sicurezza, il colonnello dei Carabinieri Bruno Arcieri si trova davanti un compito impossibile. La situazione convulsa offre infatti l'occasione perfetta per chi volesse colpire in «alto», oppure saldare vecchi conti. Il ritrovamento di un cadavere misterioso, un giornalista ambiguo, una donna che cerca protezione, dossier dimenticati: a poco a poco Arcieri si addentra in un'indagine carica di passato e di sangue, in fondo alla quale lo attende una sconvolgente rivelazione. Sullo sfondo di una ricostruzione meticolosa e avvincente, Leonardo Gori accompagna i lettori lungo una pista che serpeggia dai depositi distrutti della Biblioteca Nazionale, al primo dopoguerra, alla Repubblica di Salò e ancora più indietro nelle tenebre della nostra storia.