Lettera a un bambino mai nato

Mi aspettavo una riflessione razionale sulla questione dell'aborto. Nel racconto la ragazza lotta contro tutti per portare avanti la gravidanza perché si affeziona. Gli altri non condividono per motivi religiosi (lei non è sposata) e lavorativi (per il datore di lavoro sarebbe stato un onere il congedo di maternità). Mi aspettavo un dibattito razionale che escludesse vincoli cattolici medievali (obbligo del matrimonio, per esempio) e ponesse l'attenzione su come lo Stato venisse incontro sia a lei sia al datore che perde una unità funzionale. Mi aspettavo una riflessione su un figlio NON voluto che la ragazza si ritrova come un fulmine a ciel sereno e POI si AUTOCONVINCE di tenerlo e poi ricambia idea.Miaspettavo una riflessione su luiche nonèAFFATTO la sua dolcemetà, ma solo occasionale, tant'è vero che lei lo lascia e non tenta di riavere. Unariflessio su lui cheappena sa della novità sparisce anziché venir incontro a lei. Un bimbo va messo su humus buono! È frutto di amore, NOsesso!

Penso che chi giudichi l'aborto come qualcosa di abominevole non sappia assolutamente cosa voglia dire non poter dare alla creatura che si ha in grembo una vita. Abortire non è un gesto orribile e indegno di comprensione da parte di chi osserva da fuori. Abortire è abominevole, lancinante per una donna. È quanto di più difficile ci sia al mondo. Un figlio lo si vuole vedere felice, e la sofferenza non si può combattere da genitori. Abortire è un gesto d'amore, che ci crediate o no. Esperienza personale.

raramente le parole scritte su un libro mi hanno fatto commuovere al punto da farmi piangere e singhiozzare . Oriana come sempre ha il coraggio della verità. Dono che pochi essere umani posseggono. Grazie . Di cuore.