Libro dell'Ordine della Cavalleria

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Quando eravamo bambini, tra compagni giocavamo spesso ai Cavalieri. Era un gioco istintivo, che nessuno ci aveva insegnato. Non aveva regole scritte eppure sapevamo ciò che era compito del Cavaliere. Solo dopo molto tempo, qualcuno, forse proprio io, si domandò se ciò che noi credevamo era un Cavaliere, lo fosse davvero. Quali i suoi compiti nella nostra società moderna priva di principesse rinchiuse in una torre o draghi da uccidere? Tra le sue qualità dovrebbero essere più importanti l’onore, il coraggio e la forza oppure la bontà, la gentilezza e la misericordia? Inoltre sapevamo che un Cavaliere dovesse combattere il Male e difendere il Bene, ma cos’erano il Male e il Bene? Fin quando fatti ed eventi appaiono bianchi o neri è forse semplice distinguerli ma quando sono grigi dove collocarli? Queste nostre domande da bambini di tanti anni fa, naturalmente, rimasero insolute. Ancora oggi però ho molti amici che fanno parte di Ordini Cavallereschi veri e propri, come il Sovrano e Militare Ordine di Malta, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, e anche loro si chiedono, ogni tanto, quale debba essere la loro funzione nella Chiesa e nel mondo o più in generale quale debba essere il ruolo del Cavaliere e l’Ufficio della Cavalleria.

Uno dei pochi che cercò di rispondere a questo interrogativo fu il beato Ramon Llull, italianizzato Raimondo Lullo, nel suo “Libro dell’Ordine della Cavalleria”. Questo fu un lavoro destinato a lasciare una forte influenza sui posteri, almeno quanto il “De laude novae militiae ad Milites Templi” di San Bernardo. La figura del Cavaliere, dopo di lui, si andò caricando di significati, di funzioni e di implicazioni assai più vaste e profonde, e la Cavalleria divenne un ufficio sempre più della massima importanza.

O autorovi

Nato a Maiorca nel 1232 da una famiglia nobile, ricevette un’educazione da cavaliere, ma nel 1262 ebbe cinque visioni di Cristo crocifisso, a seguito delle quali abbracciò l’abito religioso. Studiò per diversi anni filosofia, teologia, medicina, latino, provenzale, arabo e scrisse moltisime opere. Tentando di convertire gli islamici a Tunisi, trovò il martirio tra il 1315 ed il 1316. Nel 1850 Pio IX ne approvò il culto, dichiarandolo Beato. La sua festa liturgica è il 29 giugno.

Dottore di ricerca in “Demografia storica e storia sociale” presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e laureato in “Scienze Religiose” presso l’Università “Lateranense” di Roma. Ha pubblicato numerosi articoli e volumi a carattere scientifico sull’Età Moderna. E' socio di importanti sodalizi storici e nel consiglio di redazione di diverse riviste. Nel 2021 è stato insignito dal Presidente Mattarella del titolo di Cavaliere della Repubblica per meriti Scientifici

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