Γ noto il lamento di Rilke: noi dissipatori del dolore! Lo siamo perchΓ© abbiamo dimenticato la speranza. Al suo posto subentrano la ribellione, lβangoscia e le lacrime di Cassandra, di cui siamo i figli eredi creati a sua immagine e somiglianza. Facciamo parte dβuna societΓ liquida e noi, quali suoi fedeli interpreti, siamo altrettanto liquidi.
Se al male non si sa rispondere se non con lβesperienza dellβangoscia, la nostra Γ¨ la risposta del naufrago. Γ capace di aprire il sipario su un mondo spoglio, disadorno, ridotto al puro dato di fatto, Γ¨ perΓ² incapace di scoprire il lato umano delle cose: la gioia che la presenza degli esseri piΓΉ semplici infonde nellβanima, la solidarietΓ e il conforto dei propri simili che ci traggono da una solitudine crudele. Lβangoscia non Γ¨ un rimedio che libera e salva dal male e tanto meno dal male dei mali: la morte, dietro la quale resta lβincompiuto e dellβirrecuperabile. CβΓ¨ il rammarico dei compiti rimasti in sospeso, delle scelte sbagliate, delle occasioni perdute. A tutto questo solo la speranza puΓ² offrire un appoggio, ricordare che il mondo sarΓ redento e che in fondo lβintera realtΓ provvisoria Γ¨ solo unβimmagine dβuna realtΓ superiore.Β
Mario Bizzotto ha studiato teologia a Vicenza, Verona e Vienna dove completati gli studi teologici, si Γ¨ iscritto alla facoltΓ di filosofia, conseguendo il dottorato con una dissertazione su S. Bonaventura. In Italia ha continuato lo studio della filosofia. Ha insegnato ermeneutica, etica e antropologia filosofica allo Studio Teologico S. Zeno di Verona. A Roma, all'Istituto Internazionale di Teologia Pastorale (Camillianum) ha tenuto corsi di antropologia medica. Dei suoi scritti ricordiamo le pubblicazioni: Erkenntnis und Existenz; Conoscere e interpretare; Rinascita dellβetica; Il Grido di Giobbe, Lβuomo, la malattia, il dolore nella cultura contemporanea; Esperienza della morte e speranza; Il corpo e il volto; Vivere la terza etΓ ; I valori e il cuore dell'uomo.Β