Dentro o fuori, ci sono delle costanti nella vita: una di queste è Pepper, ex partner nel crimine e sorta di "zio" acquisito dei figli di Ray, che Carney richiama per un lavoretto di security in una produzione cinematografica Made in Harlem scaraventandolo in un mondo fatto di capricciose star hollywoodiane, spacciatori, gangster e sicari. Sarà ancora a Pepper che tornerà a rivolgersi il venditore di mobili nel 1975 quando, sullo sfondo di una Harlem che brucia isolato per isolato, decide di mettersi sulle tracce di folli piromani manovrati da politici locali per losche speculazioni.
Con Manifesto criminale Colson Whitehead prosegue il suo straordinario inno a Harlem - ritratta in tutta la sua gloria e il suo squallore - e a una città che si regge sulla corruzione, le minacce, l'ambizione, l'incompetenza e, a volte, solo sull'orgoglio.