I Greenwood

Quella che dovrebbe essere la storia di una famiglia, si rivela un intreccio di tante storie di altrettante solitudini. Tra loro si assomigliano troppo, lo schema è lo stesso in un alternarsi tra chi ha troppo e chi troppo poco, salvo poi che nessuno è comunque soddisfatto (tutto ciò lo aveva già fatto Marquez in Cent'anni di solitudine con molta più poesia). I personaggi cedono tutti ad un destino fatalista e crudele, senza affrancarsi mai. Se l'intento era quello di presentare un futuro dove l'umanità si trova ad affrontare le prossime conseguenze dei cambiamenti climatici, non penso che usare solo il disboscamento come metafora delle azioni dell'uomo sia efficace. Il risultato è una banalizzazione del problema che diviene inoltre molto ripetitivo e noioso. Il lettore con questa storia non sente l'esigenza di leggere la realtà con nuovi occhi per passare a nuovi pensieri e nuove azioni (anzi, forse né rimane pure annichilito) e questo è il principale obiettivo mancato del romanzo.