«La "prima persona singolare" di Murakami osserva la vita da un punto preciso, lí dove la realtà deraglia e il particolare si fa universale. Questo libro ci svela che davvero esiste un mondo, un altro mondo, dentro al nostro».
Laura Imai Messina
Murakami Haruki è da solo in viaggio nel nord del Giappone. Al calar del sole si ferma in un ryōkan, le tipiche locande di montagna giapponesi, e decide di approfittare del bagno termale per rilassarsi. Ed è lí, tra i vapori dell'acqua calda, che entra una scimmia: «Buonasera», dice la scimmia, «vuole che le lavi la schiena?» La scimmia ha imparato a parlare dal suo antico padrone, ama ascoltare Bruckner e ha una vita molto interessante alle spalle. La racconterà al nostro narratore mentre si bevono una Sapporo come due vecchi amici che, complice la notte, si confrontano sul tema dei temi: l'amore. Inizia cosí uno di questi otto racconti in cui Murakami dice finalmente «io», otto gemme che anche quando sconfinano nei mari del fantastico non rinunciano alla sincerità, al calore della confessione, all'emozione di un cuore per la prima volta messo a nudo.