Un anno dopo, in occasione del compleanno di Whitley, Beatrice torna nella villa dove il gruppo era solito trascorrere lunghissime nottate a raccontarsi segreti, amori, piani per conquistare il mondo, sperando di trovare risposta alla domanda che ancora la tormenta: cosa è successo davvero al suo ragazzo? Perché, di questo è certa, i suoi (ormai ex) amici sanno molto più di quanto non diano a vedere. La notte corre via veloce, tra balli scatenati in un locale del centro, un po' troppi Moscow Mule, battute imbarazzanti e silenzi imperscrutabili, fino all'epilogo, un incidente d'auto dal quale il gruppo esce apparentemente illeso.
Ma una volta rientrati alla villa, accade l'impensabile: un uomo misterioso bussa alla porta e, candido, annuncia una verità sconvolgente: sono tutti morti. O meglio: sono tutti quasi morti, incastrati tra la vita e la morte, prigionieri in una sorta di limbo, il Neverworld, dove il giorno appena vissuto è destinato a ripetersi all'infinito. Solo uno di loro potrà scampare a questo incubo e tornare alla vita vera, ma dovranno essere loro stessi a decidere chi. Una scelta difficile, impossibile. Dopo un primo momento di incredulità, a mano a mano che alla negazione si sostituisce la lucida accettazione della realtà, inizierà a essere chiaro a tutti che l'unica speranza di scampare a un destino tanto crudele è fare fronte comune e aiutarsi l'un l'altro e, soprattuto, che la chiave di volta è legata in modo indissolubile alla scoperta di cosa è accaduto davvero la notte della scomparsa di Jim.
In Neverworld, Marisha Pessl dà vita a un mondo vivido e inquietante facendo di questo romanzo dalle atmosfere suggestive una lettura che, in un susseguirsi di colpi di scena, lascerà il lettore senza respiro.