Nove inframondi (Urania)

Ho letto interi 4 o 5 racconti. ------ Il primo racconto, del 1990 d.C., dice di un insediamento umano in un abisso oceanico, non precisa quanto profondo ma lascia intendere molte centinaia di metri, chilometri. Non è chiaro se unico nel pianeta, o comunque soltanto in un certo andito, vagamente distinto da altri oceani. Insediamento protetto da una cupola geodetica, e alla fine si scopre che sotto ce n'erano altre resistite al crollo di questa e all'immane abbattimento dell'oceano... e poi ricostruiranno anche la prima! fessi e cocciuti. Ma anche superuomini: capaci di tuffarsi e nuotare con semplici tute e pinne a tali profondità e di adattarsi agevolmente in poche ore a farlo anche in prossimità della superficie, e capaci di prodezze fisiche come risalire un cavo di ormeggio a mani nude controcorrente, e di prodezze psichiche come nuotare senza cavo (pur avendone) a decine di metri dall'unico natante in un oceano buio sconosciuto, per il puntiglio di analisi chimiche a regola d'arte, non pensando neppure a lanciare una bottiglietta a filo per lo stesso scopo. Però, l'autrice ,pur unica e tecnicamente svitata, ha raccontato decentemente una favola psicologica complessivamente buona e adatta a noi bambini, senza menzione di sesso tra la bella e il bestione, con una nonna-ormeggio dapprima sentita come limite opprimente dappoi come casa paterna, man mano che trascorre dalla coscienza del tempo lineare a percezioni fluttuanti e alla morte, la quale però (a differenza delle fiabe adatte anche ai bambini non anche adulti e non accompagnati) entrambi i superstiti sperano che porti l'anima al nulla e che ce la porti istantaneamente, ed eliminano subito la salma; contraddittoriamente continuano a volere ricordare (almeno la bella: i sentimenti maschili sono rozzi o embrionali; e i sentimenti di tutti i 3 personaggi sono disutili) e a volere vivere. Perciò infine si affidano a pesci che nuotano magicamente sempre controcorrente (rispetto a che cosa?) eppure magicamente non si sono estinti, e grazie a essi (irretiti e allevati) tornano alla civiltà oltre qualche peripezia. ------- "POMPA SEI" di Paolo Bacigalupo paragono al film IDIOCRACY: presenta uno scenario in cui l'involuzione attuale della gente prosegua per un secolo o due senza che i politici intervengano in modo militare per estinguere del tutto la specie come continuano a minacciare dalla metà del secolo scorso. Educativo e catartico per chi è sottoposto a boss teste di merda ("merda" è parola ricorrente nel racconto, a designare anche la mistura d'inquinanti chimici post-industriali). ------ TRADITRICE è un raccontino malinconico elegiaco su una signora che adotta bambine per usarle come portatrici di bombe in zaini a scuola, e dopo ogni attentato verosimilmente trasloca sullo sfondo di una federazione USA in uno stato di guerra imprecisato e improbabile (perché è normalmente in guerra, ma non in quel modo fiabesco). Tutto ciò però è spiegato implicitamente solo nell'ultima pagina, mezzuccio narrativo odioso. Però la descrizione di 2 dei 4 sottoepisodi protagonista sono raccontati poeticamente, da 5 stellette (e la riverniciatura della stanza pseudosegreta non ha alcun senso né logico-narrativo né poetico né psicologico).