O Roma o morte

· Edizioni Mondadori
4.0
4条评价
电子书
168
评分和评价未经验证  了解详情

关于此电子书

«È notorio» scriveva Massimo d'Azeglio pochi giorni dopo la proclamazione dell'unità d'Italia «che, briganti o non briganti, i napoletani non ne vogliono sapere di noi e che ci vogliono sessanta battaglioni, e pare che non bastino, per tenerci quel regno. Forse c'è stato qualche errore'»
Era il 1861. L'Italia non era ancora fatta, anche se era già stata proclamata regno. Sfumato il progetto federalista di Cavour, il sogno unitario di Garibaldi e di Mazzini tardava a realizzarsi. Per tutto il decennio successivo il neonato Regno d'Italia, privato della lucida guida del «tessitore», morto anzitempo, fu affidato a uomini che non erano all'altezza del grande statista. Invece di attuare l'ampio decentramento regionale da lui auspicato, si preferì rinviarlo «provvisoriamente» e «piemontesizzare» il paese, trasferendo pari pari lo Statuto albertino del vecchio Regno di Sardegna nelle regioni annesse. Le insorgenze che seguirono nell'Italia meridionale furono scambiate per mero brigantaggio da liquidare con la forza, ignorando le motivazioni sociali che le alimentavano. Ne derivò una sorta di guerra civile che insanguinò per anni il paese. Inoltre la rozza campagna anticlericale, pur giustificata dalla stolta politica temporale di Pio IX, divise gli italiani anche nel campo della religione, l'unico collante che avrebbe potuto tenerli insieme.
Arrigo Petacco ricostruisce il clima e le premesse di quel decennio turbolento conclusosi nel 1870 con la breccia di Porta Pia e «Roma capitale ». Rievoca, sfrondandole dagli orpelli della retorica risorgimentale, le imprese dei briganti, con cui per cinque anni l'esercito italiano si fronteggiò aspramente; gli eroismi di tanti giovani legittimisti che, affascinati dall'intrepida Maria Sofia, ultima regina di Napoli, si immolarono per la difesa di un mondo destinato a scomparire; nonché i sacrifici imposti alle masse popolari costrette a pagare il conto di un Risorgimento di cui ignoravano le istanze patriottiche.
In un racconto incalzante, intessuto di trame segrete, di oscuri retroscena e di torbidi inganni, assistiamo, nel 1862 e 1867, alle ultime spediziospedizioni fallimentari di Garibaldi in Aspromonte e a Mentana. Rivive, nella sua cruda realtà, la terza guerra d'indipendenza, che nel 1866 rivelò l¿inadeguatezza della nostra casta militare, battuta a Custoza e naufragata a Lissa. Il Veneto fu ottenuto in «limosina» grazie a un umiliante escamotage di Napoleone III, verso cui l'Italia era debitrice per la raggiunta unità. Anche se poi non si esitò ad approfittare della sconfitta subita dai francesi a Sedan per impadronirsi di Roma, rimasta indifesa, e consentire così a Vittorio Emanuele II di esprimere la sua soddisfazione con la storica frase: «Finalment ij suma!».
Ma gli errori intuiti da d'Azeglio si perpetuarono nella nuova compagine unitaria, che a lungo continuò a sovrapporsi come un corpo estraneo a un'Italia intimamente frammentata. Di quegli errori paghiamo ancora oggi le conseguenze.

评分和评价

4.0
4条评价

为此电子书评分

欢迎向我们提供反馈意见。

如何阅读

智能手机和平板电脑
只要安装 AndroidiPad/iPhone 版的 Google Play 图书应用,不仅应用内容会自动与您的账号同步,还能让您随时随地在线或离线阅览图书。
笔记本电脑和台式机
您可以使用计算机的网络浏览器聆听您在 Google Play 购买的有声读物。
电子阅读器和其他设备
如果要在 Kobo 电子阅读器等电子墨水屏设备上阅读,您需要下载一个文件,并将其传输到相应设备上。若要将文件传输到受支持的电子阅读器上,请按帮助中心内的详细说明操作。