Il libro, viceversa, propone una rilettura inedita della “casa produttiva” estesa alla scala dell’edificio ad alta densità abitativa, includendo anche attività commerciali e di servizio. Qui il limite tra l’alternarsi della condizione pubblica del lavoro, con quella intima della vita domestica sembra andare oltre le peculiarità dello spazio fisico. La componente relativa al tempo d’uso, disciplinata dagli abitanti stessi, può spingersi fino a definire una sorta di codice binario - online/offline - dello spazio di confine.
Paola Misino, architetto, insegna Composizione Architettonica presso il Dipartimento di Architettura – Università. G. D’Annunzio, Chieti-Pescara.
Ha svolto attività di ricerca in Francia (Paris-1 Pantheon Sorbonne), sui temi inerenti le Teorie del Progetto Architettonico. Le sue ricerche più recenti riguardano il tema della trasformazione urbana in rapporto all’evoluzione delle attività produttive.
Tra le sue ultime pubblicazioni: Interni. Relazioni spaziali nel progetto per il Landesmuseum di Salisburgo in “GDC. Attualità dell’opera” a cura di F. Bilò, A. Clemente, A. Ulisse (Sala Editori, Pescara 2020); La casa on/off. Spazi dell’abitare produttivo – (LetteraVentidue, Siracusa 2018); Reinventare l’agricoltura. Incursioni del progetto architettonico nel settore agricolo. in “Rural Estudio. Investigaciones sobre el territorio rural entre Italia y Ecuadorr” a cura di L. Coccia, A. di Campli (Quodlibet; Macerata 2018); Orditure del terzo spazio. Dal consumo di suolo al riciclo delle aree produttive agricole a cura di P. Misino, M. Manigrasso, (Aracne, Roma 2014).