La solitudine dei numeri primi

La mia prof delle medie ci fece leggere la parte in cui la protagonista viene costretta a mangiare una caramella piena di capelli. Non so quale genio maligno mi abbia spinto a comprare il libro e cercare di leggerlo, ma a posteriori posso dire che non ne è valsa la pena e a distanza di anni posso affermare che è un libro che mi ha abbastanza delusa. Al netto di alcuni particolari abbastanza disgustosi disseminati per tutta la storia, la grande domanda che mi resta è chi avesse dato la laurea agli psicologi dei protagonisti: lei ha un'anoressia di cui non si capisce bene il motivo, e sotto questo punto di vista, l'etichetta "romanzo di formazione" mi pare discutibile, dal momento che nulla cambia alla fine della storia e questo si potrebbe estendere all'arco narrativo dell'altro protagonista, a cui tuttavia è concesso uno sprazzo di vita sentimentale con una terza persona di cui non sappiamo nulla e su cui si potrebbe a lungo discutere per quanto riguarda lo spessore narrativo.

Sicuramente non la solita scontata storia d'amore! Narra le vite di due disadattati psicolabili che, intrecciandosi, creano qualcosa che, esaminata al microscopio, sembra amore! La lettura è scorrevole, i profili dei personaggi sono egregiamente delineati e, di conseguenza, la loro solitudine/inadeguatezza è ben trasmessa al lettore! Non si aspettino momenti allegri, gli stereotipi dei protagonisti sono fin troppo spinti (lui, dall'alto della sua intelligenza, perde la sorella ritardata in un parco e si dà all'autolesionismo, lei è una zoppa anoressica rifiutata da tutti), la sfiga pare metterci del suo e non c'è un proprio lieto fine (anche se favorisco le storie senza), sarà stato questo alla base di tutte le recensioni negative lette? Personalmente ho gradito l'approccio analitico con cui vengono presentati i problemi dei protagonisti (l'autore scava nel perché di ogni comportamento) ed il lessico semplice e ben strutturato, oltre che l'originalità della storia (triste ma pur sempre fuori dai soliti schemi romantici preconfezionati)! Mi è molto piaciuto il personaggio di Mattia, così pragmatico e capace eppure così instabile, mentre Alice l'ho trovata noiosa e servile!

Non mi è piaciuto tanto, quindi non lo consiglio. A volte sembrano esserci delle forzature, quando ad esempio descrive le scene di sesso, oppure i ragionamenti di Mattia forzatamente di stampo logico matematico. La scrittura è scorrevole, ma non sembra mai parlare la tua lingua,è come se ci fosse una sorta di distacco, che non ti fa mai immergere veramente del tutto. La trama fila, ma non è incisiva, e soprattutto la fine non ti lascia granchè, anzi nulla, per quanto mi riguarda. Sinceramente non capisco come possa aver vinto due premi, o come possa aver suscitato tanto scalpore. Quando sia la trama che la scrittura sono nella media, se non leggermente al di sotto. Per quanto mi riguarda c'è di meglio da leggere. Ad esempio fai bei sogni di massimo gramellini; uno di quei libri che ti fanno veramente vibrare le corde dell'anima, e che vorresti scordare solo per poterlo rileggere con il trasporto e lo stupore della prima volta.