Nel 1944 Astrid Lindgren terminava di scrivere Pippi Calzelunghe che alla sua uscita, anche in Svezia, causò un profondo rivolgimento di costumi e grande scandalo fra i benpensanti. Del resto molte delle ragazze che alla fine degli anni Sessanta parteciparono ai movimenti studenteschi, dichiararono di essersi ispirate a Pippi. Ma non solo con questo libro Astrid Lindgren operò un grande cambiamento nella letteratura infantile europea: toccò non soltanto temi teneri come in Rasmus e il vagabondo, ma anche inusitatamente drammatici che ricordano le saghe nordiche in Mio piccolo Mio e in I fratelli Cuordileone, e dipinse indimenticabili quadri di gioia e di autonomia infantile in altre serie, come quella di Emil. Si cimentò con fortuna anche nel giallo. Nata nel 1907 a Vimmerby, nella campagna meridionale della Svezia, ebbe nel padre un esempio ideale di narratore orale, scanzonato e fantasioso. Entrò giovanissima nel mondo editoriale come direttrice di collane per l’infanzia. I suoi libri preferiti erano Winnie Puh e la serie dei Mumin di Tove Jansson. È morta nel 2002.