Cime irraggiungibili, disumani silenzi e vertigini solari. Sono questi i luoghi della poesia di Victor Segalen: preghiere dedicate al Vuoto e all'Altezza, all'Infinito e al Diverso, raggrumate nelle sue due uniche raccolte in versi, Odes e Thibet, e consegnate ora per la prima volta al lettore italiano. Medico della Marina francese, viaggiatore e archeologo, Segalen รจ stato il naturale successore dei suoi connazionali e maestri Charles Baudelaire e Arthur Rimbaud, con i quali condivide l'immaginario lirico e metrico e le mappe interiori di un voyage da consumarsi sublimemente tra le geografie ignote della propria fantasia. Spirito inquieto โ si spinse dalla Francia agli Stati Uniti, dal Giappone all'Africa, dalla Manciuria alla Polinesia โ, Segalen viaggiava piรน per ossessione che per piacere, piรน per inerzia che per diletto: marinaio, odiava il mare; storico dell'arte, era convinto che la bellezza risiedesse nell'immaginazione e non nelle tracce dell'essere umano sulla Terra. Anche per questa sua smisurata e apolide sensibilitร , arrivato in Cina, dove le due raccolte sono ambientate, ciรฒ che lo coinvolse non furono le miserie e lo splendore dell'Impero, ma la sottile, invisibile soglia che separa il regno degli uomini da quello degli spiriti, di cui si odono canti nascosti tra le rocce che il poeta รจ convocato ad ascoltare. Con la traduzione e la cura di Federico Pietrobelli e un illuminante scritto di Giorgio Agamben, Preghiera orientale รจ l'ultimo lascito di una delle voci piรน abissali della poesia moderna, e un invito commovente al silenzio e alla meditazione.