Quaderni del carcere

¡ Giulio Einaudi Editore
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3480
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Questa edizione dei Quaderni, pubblicata da Einaudi nel 1975 nella collana ÂĢNuova Universale EinaudiÂģ, segue la sistemazione filologicamente corretta presentata dall'Istituto Gramsci dopo quel ÂĢlavoro minuzioso e condotto col massimo scrupolo d'esattezzaÂģ che lo stesso Gramsci giudicava necessario nello studio dei classici. I Quaderni, infatti, sono stati ordinati secondo un criterio cronologico ricostruito sulla base di dati oggettivi tratti dalla ÂĢDescrizione dei QuaderniÂģ (sezione inserita nell'apparato critico) e che ha portato a una nuova numerazione. Si è anche cercato di riprodurre il testo cosí com'è stato scritto, in modo che nulla s'interponesse fra il pensiero dell'autore e chi legge. L'ampio apparato critico, poi, evitando ogni prevaricazione di carattere interpretativo, risponde all'esigenza di fornire al lettore tutti gli elementi utili a una piÃē esatta comprensione e all'approfondimento dell'opera gramsciana.

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ÂĢGramsci inizia la stesura dei Quaderni, nel carcere di Turi, l'8 febbraio 1929, esattamente due anni e tre mesi dopo l'arresto (8 novembre 1926). La lentezza di questa gestazione dipende solo in parte da condizioni esterne. Prigioniero di quel regime in cui il marxismo è diventato un reato, egli sa di dover essere preparato a tutto: anche a "sparire come un sasso nell'oceano" (è questa la prima impressione che riceve quando nel carcere romano di Regina Coeli apprende, erroneamente, di essere destinato alla deportazione in Somalia). Nell'incertezza della sorte che l'attende, anche quando sembra aprirsi lo spiraglio di una prospettiva meno pessimistica, il problema dello studio gli si presenta inizialmente come un sistema di autodifesa contro il pericolo di abbrutimento da cui si sente minacciatoÂģ.

Valentino Gerratana

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ÂĢI Quaderni costituiscono un classico del pensiero politico del Novecento. Gramsci fu un uomo politico e nella politica è da cercare l'unità della sua opera. Anche negli anni del carcere fascista, che ne logorÃ˛ irrimediabilmente la fibra e ne spense prematuramente la vita, Gramsci fu "un combattente politico", un grande italiano e un riformatore europeo. Nel movimento comunista egli fu l'iniziatore della critica piÃē pregnante dello stalinismo e del marxismo sovietico. Ma il suo pensiero trascende l'orizzonte storico-politico del suo tempo e, quanto piÃē passano gli anni e le sue opere si diffondono in contesti culturali lontani da quello in cui furono originariamente concepite, tanto piÃē la sua ricerca si afferma come un "crocevia" delle maggiori "quistioni" del nostro tempo: i dilemmi della modernità, la soggettività dei popoli, le prospettive dell'industrialismo, la crisi dello Stato-nazione, il fondamento morale della politicaÂģ.

Giuseppe Vacca

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