Quello che ti meriti
giu 2013 · Le indagini di Vik e Stubø Libro 1 · Giulio Einaudi Editore
4,3star
10 recensionireport
Ebook
432
pagine
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Informazioni su questo ebook
Una dolente, umanissima coppia di detective: l'investigatore Stubø e la criminologa Vik. Lui, che ha appena perso moglie e figlia in un incidente assurdo, sa che l'unico modo per venire a capo del caso dei bambini scomparsi è convincere Vik a partecipare alle indagini. Lei non ne ha proprio voglia, ma non può restare indifferente di fronte al crescente orrore, e alla fine accetta. Non c'è tempo da perdere, almeno finché c'è una speranza.
Quello che ti meriti è il primo di una serie di thriller investigativi che ha attanagliato i lettori di mezzo mondo per il nitore dei personaggi, la sottigliezza psicologica degna delle «grandi» del giallo inglese, il gusto per la precisione e il respiro romanzesco, che alterna i colpi di scena a una comprensione profonda e pietosa della natura umana. In un'atmosfera rarefatta dove, senza accorgersene, dalla prima all'ultima scena si trattiene il respiro.
***
«Non le piaceva camminare da sola.
Però la mamma di Marte era passata a prendere Marte e Silje. Dove andavano non glielo avevano detto.
Le avevano solo fatto ciao con la mano dal lunotto della macchina.
Le farfare avevano bisogno d'acqua. Alcune le erano già appassite sulle dita. Emilie cercò di non stringere troppo il mazzetto. Un fiore cadde a terra e lei si chinò a raccoglierlo.
- Ti chiami Emilie?
L'uomo sorrideva. Emilie lo guardò.
Non c'era nessun altro in vista sul sentiero».
Quello che ti meriti è il primo di una serie di thriller investigativi che ha attanagliato i lettori di mezzo mondo per il nitore dei personaggi, la sottigliezza psicologica degna delle «grandi» del giallo inglese, il gusto per la precisione e il respiro romanzesco, che alterna i colpi di scena a una comprensione profonda e pietosa della natura umana. In un'atmosfera rarefatta dove, senza accorgersene, dalla prima all'ultima scena si trattiene il respiro.
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«Non le piaceva camminare da sola.
Però la mamma di Marte era passata a prendere Marte e Silje. Dove andavano non glielo avevano detto.
Le avevano solo fatto ciao con la mano dal lunotto della macchina.
Le farfare avevano bisogno d'acqua. Alcune le erano già appassite sulle dita. Emilie cercò di non stringere troppo il mazzetto. Un fiore cadde a terra e lei si chinò a raccoglierlo.
- Ti chiami Emilie?
L'uomo sorrideva. Emilie lo guardò.
Non c'era nessun altro in vista sul sentiero».
Valutazioni e recensioni
4,3
10 recensioni
Mahjongirl 2076
- Segnala come inappropriata
15 giugno 2014
Bel libro, scritto bene anche se a volte lento, nelle ultime pagine ti tiene incollato per capire come andrà a finire. Continuo ad apprezzare scrittori norvegesi dopo Jo Nesbo
2 persone hanno trovato utile questa recensione
Un utente Google
- Segnala come inappropriata
5 gennaio 2018
Forse troppo fantasioso...
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