Racconti ritrovati

La Nave di Teseo Editore spa
Kitabu pepe
390
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Kuhusu kitabu pepe hiki

Raccolti e curati da Fausta Garavini, in questo volume trovano corpo unico gli “scritti sparsi” di Anna Banti, ovvero i numerosi racconti che compose per giornali e riviste, come “Paragone”, di cui fu fondatrice assieme al marito Roberto Longhi. Considerata una delle autrici più importanti nella storia della letteratura italiana del Novecento, Anna Banti condensa in questi testi la ricchezza di sfumature che hanno animato la sua prosa. Perfettamente calzante con il suo universo narrativo, o a volte ibrida, capace di dialogare – in anticipo sui tempi – con la non-fiction e il costume, la penna di Anna Banti si conferma e rivela ogni volta partecipe, precisa, emotiva, illuminante. I racconti affrontano temi e modalità mossi e disparati, variando dall’autobiografia all’osservazione degli ambienti domestici e sociali, dalla tensione amorosa al mondo femminile, sempre interpreti della sua impareggiabile capacità di alternare ironia e schiettezza, commozione e tenerezza che tanto profondamente ha influenzato la sua eredità letteraria.

Kuhusu mwandishi

Anna Banti, pseudonimo della scrittrice Lucia Lopresti (Firenze 1895 – Ronchi, Massa 1985), fu scrittrice, giornalista e saggista molto attenta alla condizione femminile. Assieme al marito Roberto Longhi fondò la rivista “Paragone”, di cui diresse la sezione letteraria. Tra le sue numerose opere, capaci di spaziare dalla biografia alla saggistica, dal romanzo storico, alla critica d’arte: Itinerario di Paolina (1937), Il coraggio delle donne (1940), Sette lune (1941), Artemisia (1948), Le donne muoiono (1952), Il bastardo (1953), Allarme sul lago (1954), La monaca di Sciangai (1957), Le mosche d’oro (1962), Campi elisi (1963), Noi credevamo (1967), La camicia bruciata (1973), Un grido lacerante (1981), Lorenzo Lotto (1953), Fra Angelico (1953), Diego Velázquez (1955), Claude Monet (1956), Opinioni, saggi e appunti letterari (1961).

Fausta Garavini, studiosa di letteratura francese, ha insegnato presso l’Università di Firenze. È autrice della traduzione integrale dei Saggi di Montaigne e di una vasta produzione critica. Dal 1972 è redattrice di “Paragone” e ha collaborato con altre riviste tra cui “Nuovi Argomenti” e “Littérature”. Ha pubblicato numerosi romanzi, tra cui Gli occhi dei pavoni (1979, Premio Mondello per la migliore opera prima), Diletta Costanza (1996, finalista al Premio Viareggio), Uffizio delle tenebre (1998), In nome dell’Imperatore (2008, finalista al Premio Viareggio e al Premio Bagutta), Diario delle solitudini (2011, Premio Vittorini), Storie di donne (2012, finalista al Bagutta), Le vite di Monsù Desiderio (2014, Premio Campiello – Selezione giuria dei letterati, Premio Manzoni per il romanzo storico). Per l’insieme della sua attività ha ricevuto il Premio Tarquinia - Cardarelli 2014. Per La nave di Teseo ha curato i Racconti ritrovati di Anna Banti (2017).

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