Per dieci anni, fra il 1917 e il 1927, una grave epidemia di encefalite letargica (malattia del sonno) invase il mondo. Quasi cinque milioni di persone furono colpite dal male. Poi lâepidemia scomparve, improvvisamente e misteriosamente come era sopraggiunta. Una minuscola frazione dei malati sopravvisse, in una sorta di perpetuo torpore, fino al 1969, quando un nuovo farmaco, la L-dopa, permise di risvegliarli. Oliver Sacks, fra il 1969 e il 1972, somministrÃē questo farmaco a piÃđ di duecento malati al Mount Carmel Hospital di New York. Risvegli racconta le storie di venti di loro. Già da tali elementi ÃĻ facile rendersi conto della impressionante singolarità di questo libro. Ma qui, ancora una volta, lâelemento decisivo ÃĻ il narratore: Oliver Sacks, colui che sa farsi strada allâinterno delle esperienze piÃđ remote e inaccessibili dei suoi pazienti. Ciascuna delle persone di cui Sacks qui racconta ÃĻ un mondo a parte, ma tutte sono unite da una caratteristica: quella di aver passato la maggior parte della loro vita in una zona inesplorata e muta, vicino ÂŦal cuore oscuro dellâessereÂŧ, e di essere stati sbalzati dalla ÂŦnotte encefaliticaÂŧ verso le ÂŦtribolazioniÂŧ e le meraviglie del risveglio. Sconvolgente ÃĻ la varietà e la qualità delle esperienze che queste persone tentano disperatamente di comunicarci. E stupefacente ÃĻ la capacità che qui Sacks dimostra nel capire e ricostruire il tessuto drammatico di tali esperienze. Confidando, come il grande Lurija, in una visione della medicina come ÂŦscienza romanticaÂŧ, Sacks rivendica la definizione della malattia che leggiamo in Novalis: ÂŦOgni malattia ÃĻ un problema musicale. Ogni cura ÃĻ una soluzione musicaleÂŧ. Appunto questo presupposto gli ha permesso di accedere ai mondi murati di persone che vivevano nellâoscillazione fra una terribile presenza e una terribile assenza. E questo contatto si ÃĻ rivelato essere il piÃđ grande aiuto che possiamo dare a chi cerca, con pena infinita, di trovare un accomodamento con la realtà . Dietro le cartelle cliniche, qui si apre uno sconfinato paesaggio, ÂŦun paesaggio molto variato, in parte familiare, in parte inquietante, con altopiani battuti dal sole, abissi senza fondo, vulcani, geyser, praterie, paludi; qualcosa come il parco di Yellowstone: arcaico, preumano, quasi preistorico, con una sensazione di potenti forze sobbollenti tuttâintornoÂŧ. "Risvegli" apparve nel 1973 e da allora lâAutore lo ha piÃđ volte rielaborato nelle successive edizioni.