Rosalia Montmasson

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Soprannominata «l'Angelo dei Mille» per la dedizione verso i feriti, Rosalia Montmasson è l'unica donna tra i garibaldini sbarcati a Marsala l'11 maggio 1860.

Nata in un paesino dell'Alta Savoia, di famiglia molto semplice, incontra Francesco Crispi a Marsiglia nel 1849 e lo segue nel suo esilio di città in città: prima Torino, poi Parigi e Londra. Perdutamente innamorata del suo François, come le piaceva chiamarlo, lo sposa in una frettolosa cerimonia religiosa a Malta, ennesimo paese dell'esilio.

Ma è Mazzini, conosciuto a Londra, a fare di lei un elemento essenziale della cospirazione: Rosalia non esita ad abbracciarne gli ideali e a mettere a repentaglio la propria vita per salvarne altre, oltrepassando frontiere e posti di blocco, rischiando spesso l'arresto e la prigione, tanto che Garibaldi in persona ne loda il coraggio e la dedizione alla causa nazionale. Lei, una semplice lavandaia e stiratrice, a differenza di tanti rivoluzionari noti alle polizie di mezzo continente può muoversi con maggiore facilità, consegnando messaggi e denaro a mazziniani e carbonari, cospiratori e repubblicani. È Rosalia infatti a portare in Sicilia e a Malta l'annuncio dell'imminente spedizione dei Mille, a cui vorrà partecipare a tutti i costi conquistandosi quel consenso di Garibaldi negato ad altre donne.

Valida compagna di lavoro e di lotta del marito, è indiscutibilmente il punto forte della coppia, dimostrando di saper far fronte anche alle avversità economiche. Ma una volta eletto in Parlamento, Crispi la ripudia, sposando Lina Barbagallo. Accusato di bigamia, si difende, vincendo la causa che di fatto annulla il matrimonio con Rosalia. La quale, costretta al silenzio, vive esiliata nella solitudine di una Roma che non la riconosce come un'eroina della patria.

In vecchiaia, i due ex coniugi riprenderanno gli incontri, pur sorretti da lunghi silenzi, in cui non verrà mai a galla la verità su quel rapporto interrotto dopo venticinque anni di vita insieme, lotte e fughe, guerre e successi politici. E al silenzio Rosalia terrà fede sino alla fine, sentendosi ancora e per sempre parte di quel mondo che dalla clandestinità era giunto al potere nel nuovo Regno.

È morta in solitudine, ed è stata seppellita al Verano, in una modesta tomba messa a disposizione dal comune di Roma.

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