Salmen Gradowski, ebreo polacco, nacque nel 1909 a Suwalki, vicino al confine lituano, e venne deportato ad Auschwitz nel dicembre del 1942. Assegnato al Sonderkommando di Birkenau, fu ucciso dai nazisti probabilmente il 7 ottobre 1944, dopo la rivolta di parte della squadra speciale in servizio ai crematori. È autore di alcuni scritti testimoniali, redatti in lingua yiddish durante il periodo di prigionia e sepolti nel terreno di Birkenau, ritrovati nei mesi successivi alla liberazione del campo.
Philippe Mesnard, italianista, è professore di letteratura comparata all’Haute Ecole di Bruxelles e all’Università di Marne-la-Vallée. È membro del consiglio scientifico della Fondation Auschwitz di Bruxelles e membro della commissione per l’insegnamento della Shoah per la Fondation pour la Mémoire de la Shoah di Parigi. Ha curato le mostre «Primo Levi. I giorni e le opere», e «Vittime. Istruzioni per l’uso». Tra le sue opere Témoignage en resistence (Stock 2007), l’edizione francese del Rapporto su Auschwitz di Primo Levi (Kimé 2005); Giorgio Agamben à l’èpreuve d’Auschwitz (Kimé 2001); Consciences de la Shoah (Kimé 2000); con G. Bensoussan e C. Saletti Des voix sous la cendre. Manuscrits des Sonderkommandos d’Auschwitz-Birkenau (Calmann-Lévy 2005). In Italia ha pubblicato il saggio: Attualità della vittima (Ombre Corte 2004); con Carlo Saletti ha curato Salmen Gradowski, Sonderkommando (Marsilio 2002).
Carlo Saletti svolge attività di ricerca in campo storico ed è regista teatrale. Tra le sue ultime pubblicazioni, L’Ossario di Custoza. Guida storico-turistica (2013) e Il giorno della gran battaglia (2016). Dal suo libro La voce dei sommersi, edito da Marsilio, il regista ungherese László Nemes ha tratto Il figlio di Saul, che ha ottenuto nel 2016 l’Oscar come miglior film straniero.