Un «diario» lucido dell'alienazione collettiva elaborato nell'inverno piú buio del Novecento, quando la parola Europa significava «nuovo ordine europeo», e che, scandito al ritmo dell'espansione del nazismo su tutto il continente, ha la stessa forza argomentativa e comunicativa delle pagine che negli stessi anni vengono scritte dai piú lucidi esponenti dell'opposizione ai totalitarismi.