Insieme a Borges e agli eredi Bolaño e Cortázar, Roberto Arlt è ascritto alla cerchia dei grandissimi della letteratura argentina moderna come romanziere e scrittore di racconti. Ma la parte più essenziale della sua opera – la più amata e riconosciuta – è da cercare fuori dalla narrativa, tra le colonnine del quotidiano argentino «El Mundo». Dal 1928 e per quattordici anni, Arlt scrisse delle meraviglie e delle contraddizioni della sua città, Buenos Aires, in scritti corrosivi come acido e passati alla storia col nome di “acqueforti”. Le venti acqueforti di Segreti femminili ritraggono le donne nella società del tempo (che alle donne era perlopiù ostile). L’amore a prima vista, la castità prenuziale, l’essere madre, la fedeltà e il tradimento, il sempre insidioso triangolo “lei-lui-suocera”. Segreti femminili apre una finestra sul passato, da cui Arlt riesce ad avvistare i primi segnali di cambiamento sociale: il desiderio di indipendenza, la ricerca di un lavoro, le ambizioni di riscatto.
Skönlitteratur och litteratur