“Siamo nei mesi dell’amore; ho diciassette anni. L’età delle speranze e delle chimere, come suol dirsi. - ed ecco che mi sono messo, fanciullo sfiorato dal dito della Musa, a dire ciò che io credo buono, le speranze, le sensazioni, tutte le cose insomma dei poeti, - è questo che io chiamo primavera. Se dunque le spedisco qualche mio verso, è perché io amo tutti i poeti. Ecco il perché.” Arthur Rimbaud in una prosa inaspettata, ma ricca di richiami alla sua penna poetica: lettere ad amici, amati, familiari. Numero di caratteri: 67. 287 Tratto da Opere, pubblicato da Feltrinelli