Pubblicato nel 1928, il libro è uno dei più celebri e avvincenti racconti della relazione tra Elisabetta I, regina d’Inghilterra, e Robert Devereux, conte di Essex. Il loro rapporto ha inizio nel maggio del 1587, quando lei ha cinquantatré anni e lui è appena ventenne, e si protrae fino al 1601, quando il conte viene mandato sul patibolo con l’accusa di alto tradimento. Cavalleresco e impetuoso, Essex ambiva ad essere qualcosa di più del bellissimo “favorito” della sovrana; ma la sua aspirazione era destinata a infrangersi dolorosamente contro una donna gelosa del proprio potere, che anteponeva la ragione di Stato a tutto, anche all’amore. In un susseguirsi di scene brillanti, Strachey descrive l’idillio tempestoso tra la regina e il conte, il gioco serrato di azioni e reazioni sentimentali con il suo epilogo tragico. E sullo sfondo di questa liaison fatale, lo scrittore evoca la galleria di personaggi della corte elisabettiana, protagonisti di un’epoca barocca e crudele, rigogliosa di passioni selvagge: Francis Bacon, Robert Cecil, Walter Raleigh e altri. Elisabetta e il conte di Essex è un grande affresco storico, steso con finezza psicologica e ironia sottile.