Vasilij Grossman scrisse questo libro, che ├и il suo testamento, fra il 1955 e il 1963. Come nel grandioso "Vita e destino", non cambi├▓ molto dello stile scabro e aspro che lo aveva reso celebre fra gli scrittori del realismo socialista. Ma vi infuse lтАЩinconfondibile tono della verit├а. Con lucidit├а e fermezza, prima di ogni altro parl├▓ qui di argomenti intoccabili: la perenne tortura della vita nei campi, ma anche lтАЩaltra tortura, pi├╣ sottile, di chi ne ritorna e riconosce la bassezza e il terrore negli occhi imbarazzati di parenti e conoscenti; lo sterminio sistematico dei kulaki; la delazione come fondamento della societ├а; il vero ruolo di Lenin e del suo ┬лspregio della libert├а┬╗ nella costruzione del mondo sovietico.