Spinta dallâostilità crescente del presidente Nasser verso gli ebrei, sul finire degli anni Sessanta la famiglia di AndrÃĐ Aciman ÃĻ costretta a lasciare Alessandria dâEgitto, abbandonando privilegi e ricchezza. Al molo di Napoli ad attendere AndrÃĐ, sbarcato con un fratello piÃđ piccolo da tenere in riga e la madre sorda per cui deve tradurre ogni parola, ÃĻ lâiracondo e avarissimo zio Claude, che vive a Roma già da anni e che affitta loro un improbabile appartamento in un quartiere popolare. Inizia cosÃŽ il racconto intimo e a tratti ironico con cui lâautore apre una finestra sulla sua eccentrica famiglia e sul periodo romano della sua vita. I mesi in via Clelia, caratterizzati dalla vergogna di doversi adattare a una vita umile, dalle fughe in biblioteca e dai pomeriggi nellâangusta cameretta dove affoga nei romanzi la nostalgia di casa, il senso di inadeguatezza e i dubbi sul futuro. Ma piano piano Roma gli rivelerà la sua bellezza e gli diventerà sempre piÃđ familiare: le corse in bicicletta a perdifiato per il centro storico, le tappe nelle librerie di fiducia, i pomeriggi a piazza di Spagna, le amicizie inaspettate. Soprattutto i baci, le serate al cinema, gli incontri fugaci e quelli rimasti sospesi, che proprio per questo hanno lasciato una scia di desiderio piÃđ intenso e struggente. E quando tutto sembra filare per il meglio (perfino lâamore!), sarà una lettera dellâHunter College di New York a mescolare di nuovo le carte in tavola, e a portare AndrÃĐ dove forse aveva sempre sognato.
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