Nabokov non fu solo lâautore di romanzi fra i supremi del Novecento, dal "Dono" a "Lolita", ma anche un magistrale creatore di racconti. Di tale versante della sua attività , ancora in gran parte da scoprire, questa vasta silloge, che integra quella della "Veneziana", offre un panorama completo, giacchÃĐ raduna in una sequenza rigorosamente cronologica i testi che Nabokov scrisse a partire dal 1921 e pubblicÃē poi in quattro celebri raccolte uscite tra il 1958 e il 1976. Con una sorta di bacchetta divinatoria e le infinite variazioni della sua arte caleidoscopica, Nabokov ci guida alla scoperta degli aspetti piÃđ elusivi di ciÃē che abitualmente chiamiamo realtà . Sono favole briose, storie agrodolci di perdita, sconfitta o solitudine, claustrofobici esercizi di orrore, campionature dellâumana follia che si proiettano sullo sfondo di paesaggi urbani colti nella loro ÂŦsensazione dinamicaÂŧ o di fenomeni naturali intesi come epifanie del divino, mentre affiorano continuamente gli echi della giovinezza in Russia, degli anni universitari in Inghilterra, del periodo ÃĐmigrÃĐ in Germania e Francia, e infine del soggiorno in quellâAmerica che â come egli stesso ebbe a dire â andava via via inventando, dopo aver inventato lâEuropa.
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