«Surreale, stravagante, grottesco... Un romanzo vitale, brillante e divertentissimo.»
The Guardian su Una testa mozzata
«Un talento prodigioso per il dialogo e una scrittura affilata come un diamante.»
Publishers Weekly
«Un’energia stupefacente, un’emozione viscerale, una scrittura che colpisce allo stomaco e al cuore.»
The Independent
A Cowdenbeath, un’anonima cittadina di una popolosa regione a nord di Edimburgo, Jason King, fantino mancato di ventisei anni, si barcamena in un presente da sottoccupato cronico e stella locale del subbuteo. Tra una partita e l’altra e lavoretti più o meno leciti, Jason inganna la monotonia ascoltando Cat Stevens, tracannando Guinness e tampinando quasi ogni ragazza gli capiti a tiro. Da un po’, però, a dare materia alle sue fantasie sono le morbide forme di Jenni Cahill, la figlia di un discusso imprenditore della zona. Cavallerizza di scarso talento, con una passione per Marilyn Manson e vaghe aspirazioni suicide, lei non sembra ricambiare le attenzioni di quel «nanerottolo schifoso» di Jason. Ma si sa, le apparenze possono ingannare, e saranno prima il caso e poi un tragico incidente a far scoprire ai due ragazzi di poter condividere qualcosa: il sogno di una nuova vita, lontana dal grigiore di ogni Cowdenbeath del mondo.
«Irvine Welsh è la cosa più bella che sia capitata alla nostra narrativa negli ultimi dieci anni.»
The Sunday Times
«C’è uno scrittore più distruttivo, nichilista, spietato e al contempo più innamorato della vita di Irvine Welsh? Difficile... quasi impossibile.»
Corriere della Sera
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