L’età contemporanea è caratterizzata da una marcata difficoltà nel tollerare la frustrazione. Ci troviamo a fare i conti con una società “analgesica” in cui esiste un medicamento per ogni male e in cui ci rifugiamo alle prime avvisaglie di dolore. Facciamo fatica ad accettare ciò che non ci piace, ciò che mette in discussione la nostra autostima e ci impedisce una piena realizzazione personale. Questo è tanto più vero nell’ambito delle relazioni interpersonali dove la competizione si fa sempre più accesa e la sconfitta, non solo è difficile da accettare, ma molto spesso non è neppure contemplata. Sono la frustrazione, l’incapacità di tollerare e superare gli abbandoni che possono determinare quel ventaglio di comportamenti che definiamo violenze psicologiche. Lo Stalking è una forma di violenza psicologica, una modalità relazionale disfunzionale in cui la privazione della libertà della vittima e la paura in lei ingenerata sono gli elementi caratterizzanti il rapporto con lo stalker. Obiettivo di questo libro è permettere al lettore di familiarizzare con un fenomeno la cui terminologia sta entrando a far parte del nostro linguaggio comune ma di cui probabilmente conosciamo poco.