Tim Cornwell, il terzo dei quattro figli di le Carré, si è assunto il compito immane di organizzare questo materiale. Il risultato mostra l'autore al suo meglio: erudito, supponente, combattivo, arguto e riflessivo.
Vita privata di una spia abbraccia sette decenni: (dal 1945 al 2020) e racconta non solo la vita dello scrittore, ma anche i tempi turbolenti di cui è stato testimone. Partendo dalla sua infanzia negli anni '40, l'epistolario include i resoconti del periodo trascorso a Oxford e dei giorni in cui insegnava a Eton. Descrive il suo ingresso nell'MI5 e la cortina di ferro, nonché il fiorire della sua carriera di romanziere. Attraverso le sue lettere incontriamo le Carré che scrive a Sir Alec Guinness per convincerlo ad accettare il ruolo di George Smiley nella trasposizione cinematografica del romanzo, e più tardi che discute dell'immoralità della Guerra al Terrorismo con il capo del servizio di sicurezza interno tedesco. Alcune lettere provengono da un archivio che le Carré conservava nella sua casa in Cornovaglia. Altre sono state raccolte da biblioteche, agenti, editori, amici e parenti.
Ne emerge un ritratto indimenticabile non solo dello scrittore e dell'intellettuale globale, ma anche dell'uomo nella sua vita privata, eccezionale, come quella dei protagonisti dei suoi romanzi.