Internet fatta a pezzi: Sovranità digitale, nazionalismi e big tech

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Bollati Boringhieri
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About this ebook

Proprio come il mondo è delimitato da confini e frontiere, lo stesso vale per Internet. L’utente il più delle volte neppure lo sa, ma Internet non è «tutto il mondo», è un ambiente frammentato, in feroce competizione economica, spesso in guerra.
La promessa di contenuti universali della rete è svanita da tempo.
Eppure l’avventura era partita in maniera diversa. Inizialmente nata come infrastruttura intrinsecamente priva di barriere, negli anni novanta la rete aveva ospitato una prima comunità di internauti che pensavano a un sogno di fratellanza universale, indipendente da qualsiasi potere economico o politico. Quando però le istituzioni hanno iniziato a comprendere il potenziale commerciale e strategico di Internet le cose sono cambiate. Con sistemi differenti a seconda della zona geografica e del sistema sociale, la rete è andata via via frammentandosi, sono sorti enormi monopoli tecnologici in grado di orientarla, con guadagni colossali, e si sono formate barriere geografiche più o meno evidenti sotto diretto controllo dell’autorità politica.
Quello che viviamo oggi è un rapporto irrisolto tra un’infrastruttura globale e una struttura politica del mondo basata sugli Stati nazionali, con tutte le tensioni che ne derivano.
Ma la partita è in corso e il governo di Internet è uno dei punti nodali del futuro assetto del mondo e ci riguarda tutti. Bertola e Quintarelli ne narrano la storia e indicano possibili futuri, alla ricerca di una via che possa tenere insieme le libertà personali e le esigenze di una società pacifica, democratica e sicura.

About the author

Vittorio Bertola, ingegnere, esperto di policy e attivista per i diritti digitali, è attualmente Head of Policy & Innovation presso Open-Xchange, leader mondiale nelle piattaforme di software libero per la posta elettronica e il DNS. Per cinque anni consigliere comunale di Torino, è stato membro del Board e presidente del comitato At Large di icann, membro del Working Group on Internet Governance delle Nazioni Unite, del comitato di indirizzo del dominio.it e dei comitati consultivi sulla Internet governance di diversi governi italiani.

Stefano Quintarelli, imprenditore informatico, pioniere di Internet e venture capitalist, è stato presidente dell’Advisory group on advanced technologies per il commercio e l’e-business per le Nazioni Unite (CEFACT), componente del Gruppo di esperti ad alto livello sull’Intelligenza Artificiale per la Commissione Europea e presidente del Comitato di indirizzo dell’Agenzia per l’Italia digitale. È l’ideatore di spid. Per Bollati Boringhieri ha pubblicato Capitalismo immateriale. Le tecnologie digitali e il nuovo conflitto sociale (2019) e curato Intelligenza artificiale. Cos’è davvero, come funziona, che effetti avrà (2020).

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