Victor Hugo (Besançon, 26 febbraio 1802 – Parigi, 22 maggio 1885) sembra fatalmente legato alla rivoluzione. Figlio di sanculotto e di madre bretone, la sua storia è quella dell'ottocento europeo, dilaniato da una conflittualità intestina controversa e inestricabile, ripartita tra sentimento della conservazione e dirompente idealità progressista. «I gloriosi mutamenti d'età», fino al recupero e alla giustificazione della violenza insurrezionale, sulla falsa riga della Rivoluzione quale «trionfo sulle tenebre del passato», insegnamento di resistenza e di lotta alle ingiustizie di ieri e di domani, precorrono la partecipazione diretta all'agone e alla vita politica parigina nell'irrequieto quarantotto, quando eletto deputato di parte democratica entra a far parte dell'Assemblea Nazionale, sostenitore vigoroso della via repubblicana.