I cinque saggi teorici di Metapsicologia con cui si apre questo volume, l’ottavo delle Opere, segnano una tappa fondamentale nell’elaborazione dei fondamenti della dottrina psicoanalitica. Essendo stati concepiti all’interno di un progetto originariamente più vasto e sistematico, inteso a fornire la «summa» teorica del pensiero freudiano, i cinque studi sono strettamente interconnessi sotto il profilo speculativo e forniscono la chiave interpretativa unitaria di numerose scoperte che la psicoanalisi era venuta compiendo nell’ambito della psicologia dell’inconscio e delle sue produzioni normali e patologiche. Anche l’altra grande opera compresa in questo volume, la celeberrima Introduzione alla psicoanalisi, risponde a un’esigenza di compiutezza e totalità: quasi che la tremenda esperienza della guerra, che rischia di travolgere o disperdere il paziente lavoro di tanti anni, imponga a Freud un pacato e complessivo bilancio dei risultati ottenuti.
Sintesi grandiosa del «campo» psicoanalitico nel suo insieme, insuperato esempio di genialità divulgativa (che riduce e semplifica le formulazioni precedenti, ma riesce nel contempo ad arricchirle), le ventotto lezioni tenute da Freud all’Università di Vienna furono subito accolte come un capolavoro e contribuirono, più di ogni altro libro, alla diffusione della psicoanalisi nel mondo.
Sigmund Freud (1856-1939) pubblica nel 1899 L'interpretazione dei sogni, l'opera che svela i meccanismi di funzionamento dell'inconscio: è la nascita della psicoanalisi, di cui gli scritti della maturità innalzeranno l'edificio dottrinale. L'edizione delle sue Opere è apparsa presso Bollati Boringhieri a cura di Cesare L. Musatti (12 voll. 1966-1980).