D'Annunzio pubblicò "La Leda senza cigno" nel 1916. La storia è incentrata su Donatella Arvale, una giovane donna bella e sensuale, dotata di un fascino magnetico. Il titolo del romanzo allude al mito di Leda e il cigno che vede Zeus, sotto forma di cigno, sedurre Leda. Tuttavia, in questo contesto, il "cigno" è assente, simbolizzando l'impossibilità dell'amore e la mancanza di un vero compimento. Donatella vive in un ambiente decadente e opprimente, circondata da uomini che la desiderano ma incapaci di comprenderla veramente.
La sua figura si staglia come simbolo di una bellezza e un erotismo irraggiungibili, che generano desiderio ma anche dolore e frustrazione. Il romanzo esplora temi cari a D'Annunzio, come il culto della bellezza, la decadenza e l'impossibilità di un amore autentico. Con il suo stile lirico e ricco di simbolismi, l'opera offre uno spaccato delle ossessioni e delle inquietudini che pervadono l'umanità e la sua costante ricerca di ideali irraggiungibili.