Milano, 1945. La guerra Γ¨ finita, la cittΓ liberata, ma la vita quotidiana Γ¨ segnata dalle ferite dei bombardamenti, la penuria di tutto, gli strascichi di odi e regolamenti di conti. Γ lo scenario che circonda la vita di Sveva ragazzina, protagonista di questo nuovo racconto autobiografico, dove piccoli fatti quotidiani assumono ai suoi occhi infantili grande importanza. Curiosa e anche un po' ribelle, osserva le dinamiche del mondo adulto e ne percepisce tutte le contraddizioni: convenzioni sociali, falsitΓ , ipocrisie dai risvolti talvolta dolorosi. Al centro di un racconto molto personale e senza pudori Γ¨ il rapporto sofferto con una madre severa e intransigente, che non esita a trattarla ingiustamente pur di salvaguardare la sua idea di perbenismo. Ma vi Γ¨ anche l'affetto sconfinato per il padre, un uomo dolce e attento che non esita a proteggerla dalle piccole crudeltΓ della vita quotidiana. Dopo le prime pagine segnate dalle conseguenze della guerra appena finita, il racconto assume un registro ironico e leggero, che rispecchia la ritrovata serenitΓ e la prospettiva di un benessere possibile. E nel progressivo allentarsi della tensione narrativa Sveva Casati Modignani conferma la sua capacitΓ di affabulazione, riuscendo a cogliere gli aspetti teneri e grotteschi dell'esistenza. Il libro si chiude con un'appendice firmata dal fratello Lucio, nato dieci anni dopo di lei, che descrive dal suo punto di vista la vita di famiglia e in particolare la sorella, definita "la mia paladina".