Nel 2114 il mondo è cambiato a causa di un disastro ecologico senza precedenti e della conseguente crisi energetica. Parte dell’Asia è ghiacciata, il Circolo polare artico è divenuto fertile e l’America del Nord è quasi del tutto disabitata e desertica. Quando alcuni picchi radioattivi inspiegabili impensieriscono l’Europa, un piccolo gruppo di esploratori viene inviato a bordo del piroscafo Apollo alla ricerca delle cause dell’anomalia. La missione è composta da discendenti degli americani espatriati più di cento anni prima: ognuno si sente legato in qualche modo alla terra natìa dei propri avi, ognuno ha un secondo fine per essere lì. Costretti a viaggiare da costa a costa, scopriranno le tracce di un mondo ormai scomparso, incontreranno “nativi” che vivono in modo primitivo, prede di una cultura ormai disintegrata. I segnali indicano che da qualche parte al di là delle distese desertiche di Manhattan si annida un’allettante, ma pericoloso, mistero e i viaggiatori dell’"Apollo" abbandoneranno la loro missione scientifica alla ricerca di un nuovo “sogno americano”. Precedendo di diversi decenni gli attuali dibattiti ecologici, in questo romanzo J.G. Ballard viviseziona con lucidità tagliente e ironia il mito del “sogno americano” e costruisce un mondo devastato che pare nascere dai nostri peggiori incubi, ma così familiare che non faremo fatica a riconoscerlo.
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