Uomini come Sebastiano Nela, conosciuto e amato dai tifosi della Roma e non solo col nomignolo di Sebino, pretendono una sola cosa da se stessi alla soglia dei sessant'anni: non avere vissuto invano. In questa autobiografia senza compromessi, Nela si mette a nudo come mai aveva fatto, prima di tutto davanti a se stesso. "Picchia Sebino!" lo incitavano allo stadio: è arrivato il momento di raccontare come Sebastiano è stato picchiato.
"L'incredibile Hulk", altro soprannome coniato dai tifosi che lo hanno visto sfrecciare e lottare in campo per un quindicennio, si strappa per l'ultima volta le vesti e si trasforma nell'opposto di un supereroe. E, proprio per questo, in un eroe definitivo e definitivamente credibile. Il vento in faccia è un viaggio spericolato tra vittorie e - soprattutto - sconfitte, gli applausi dello stadio e gli sfregi del destino, l'abbraccio dei tifosi e gli amori sfortunati, l'impeto e le debolezze, la salute prorompente e la malattia spaventosa, la gioia impossibile da manifestare e quelle lacrime che non bisogna vergognarsi di versare in pubblico.
Sebastiano è uno strano impasto di uomo, gentile e insieme selvaggio. In conflitto permanente con se stesso. Ha visto e vede la morte negli occhi, se ne frega dei convenevoli. «La partita più tosta, più ignorante della mia vita? Contro il cancro al colon, un nemico sconosciuto».
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