La coscienza di Zeno

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La coscienza di Zeno (1923) ÃĻ l’opera piÃđ matura di Italo Svevo: un romanzo nuovo, fuori da ogni influenza della narrativa naturalista e verista del tempo ed incentrato sull’autoanalisi psicologica del protagonista che, in cura presso un analista, cerca di uscire da quel senso di inettitudine che lo attanaglia.

La narrazione si riduce ad un lungo monologo interiore del protagonista, Zeno Cosini, che ormai vecchio, rievoca le fasi salienti della propria vitafra cui la morte del padre, il fumo, e il rapporto con la moglie.

Zeno, cercando una cura alla sua malattia immaginaria, si rende ben presto conto che la vita stessa assomiglia alla malattia, perchÃĐ ha progressi e battute d'arresto e si conclude sempre con la morte. 

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 Ettore Schmitz nacque a Trieste nel 1861 da padre tedesco ebreo e da madre triestina; sottolineÃē le due componenti della sua origine nello pseudonimo Italo Svevo che assunse quando scoprÃŽ la sua vocazione letteraria. Avviato agli studi commerciali secondo la tradizione di famiglia, li abbandonÃē nel 1880 (dopo avere studiato prevalentemente in scuole tedesche), in seguito al fallimento dell’industria paterna. Costretto a impiegarsi in una banca, dove rimase per vent’anni, prese a scrivere saggi e articoli di critica letteraria e teatrale su diversi quotidiani di Trieste e nel 1892 pubblicÃē il primo romanzo Una vita, con scarso successo, ma con sempre piÃđ accanita volontà di scrivere. Nel 1899 Svevo lasciÃē la banca per lavorare nell’industria del suocero (fabbricante di vernici per sottomarini), e questo gli permise di fare numerosi viaggi all’estero. Nel 1903 conobbe James Joyce che insegnava inglese in una scuola triestina e da questo sodalizio nacque per Svevo un ulteriore stimolo alla letteratura, mentre le sue idee si puntualizzavano attraverso la lettura dei classici italiani, francesi, tedeschi, dei filosofi dell’Ottocento e, soprattutto, attraverso la conoscenza delle idee di Freud e della psicanalisi. Anche il suo secondo romanzo Senilità fu quasi ignorato, ma una piÃđ vasta eco, soprattutto all’estero, ebbe La coscienza di Zeno nel 1923. Tuttavia dovettero passare ancora degli anni prima che l’originalità letteraria di Italo Svevo fosse capita e valorizzata appieno in Italia (il primo a capirne il valore e a segnalarlo fu Eugenio Montale nel 1925), e molte opere sveviane ebbero un riconoscimento postumo. Lo scrittore morÃŽ in un incidente automobilistico nel 1928.

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