La mia cucina italiana è un vero e proprio ritratto gastronomico della nostra penisola: 20 regioni, 200 ricette. Tante sono già perfettamente bilanciate nella loro versione originale: il nostro corpo ringrazia per tanti primi (le profumatissime zuppe del Nord, le varie combinazioni di cereali e legumi del Centro, per non parlare della pasta di semola di grano duro del Sud), per antipasti e contorni prelibati a base delle verdure locali, ma anche per secondi di pesce degni del più classico dei pranzi della domenica e dolci ricchissimi, grondanti mandorle e uvetta. Altre ricette, invece, sono state reinterpretate, nel rispetto della tradizione, per esaltarne le potenzialità salutari e prenderci così al meglio cura di noi e del nostro benessere.
Non è un'operazione di "gastro-archeologia". La mia cucina italiana aggiorna alle più recenti conoscenze nutraceutiche la nostra cultura della tavola - quella del convivio, innamorata dei piatti "poveri", che sceglie ingredienti diversi a seconda delle stagioni e dei territori, rispettosa delle esigenze del nostro corpo anche sotto il profilo dell'attività fisica e del giusto riposo - e così riscopre la ricchezza del sapere gastronomico che ci hanno tramandato e la bontà del "mangiare come una volta".