In questa brillante commedia, ambientata ad Atene, due giovani amici si innamorano perdutamente di quella che credono essere la stessa donna, Bacchide, contro il volere dei padri, vecchi dispotici e severi. Sarà il servo Crisalo, astuto e fedele schiavo di Mnesiloco, in un esilarante susseguirsi di equivoci e comici scambi di battute a indurre i due anziani padri a consentire agli amori dei figli. Accanto alle Bacchidi vengono qui presentati, grazie al fortuito ritrovamento di un papiro, caso unico per la storia della commedia latina, un centinaio di versi della commedia di Menandro Dis exapaton, che ci fornisce il modello greco a cui ha attinto Plauto. Un confronto che dimostra il profondo debito dell’autore latino verso la cultura greca ma anche il suo genio inventivo e la sua capacità drammaturgica. Del rapporto tra le due commedie parla nei suoi testi introduttivi Guido Paduano, preceduti da un profilo della commedia plautina di Cesare Questa.