Una nuova definizione del soggetto femminile – insegnano gli studi di Rosi Braidotti – parte dalla destabilizzazione di un concetto universale e universalistico di identità intesa come qualcosa di fisso e immutabile. Ricontestualizzando l’idea di soggetto nomade di deleuziana memoria in un’ottica femminile e femminista, la filosofa italo-australiana ridefinisce il soggetto femminile come nomade perché impossibile da racchiudere in una definizione univoca e totalizzante, ma continuamente esposto al processo del divenire, anche quando apparentemente situato in un preciso contesto spazio-temporale.
Misurandosi con la suggestione dei suoi approcci teorici e non solo, i contributi di questo volume, aperti dalle riflessioni della scrittrice Elisabetta Rasy, disegnano una geografia ampia e animata di voci, volti ed esperienze femminili che si intersecano e si spostano sulla superficie terrestre, muovendosi con grande consapevolezza tra lingue e culture.
Le esperienze di tutte le scrittrici qui presentate, disposte a costituire la trama di un tappeto/mappa secondo l’interpretazione geopoetica della cartografa Laura Canali che le accompagna, tentano di mettere in luce le interconnessioni che le singole esperienze riportate riescono ad attivare con le variabili di lingua, luogo e identità.
I contributi affrontano vecchie e nuove questioni legate al tema dei ‘soggetti in transito’ lasciando emergere nuove prospettive di analisi non solo su nuovi fenomeni migratori ma anche su vecchie figure di nomadi, come gli esuli, i migranti, i colonizzati.