In una prima sezione del volume l’intreccio arte-cibo scorre attraverso una serie di esempi, che abbracciano – in forme e con modalità differenti – il periodo che va dal tardo Medioevo, con i Tacuina sanitatis e i cicli dei Mesi, sino al secolo dei Lumi. La seconda sezione è dedicata al rapporto tra ricettari gastronomici e manuali pittorici nel tardo Medioevo, che spesso ricorrono a modalità tecniche e a elementi materiali condivisi. Nella terza parte, si percorre per case-studies il ruolo del cibo nell’arte dopo la rottura dell’estetica tradizionale a seguito della nascita delle prime Avanguardie, fino a esempi nell’arte contemporanea.
Fabrizio Lollini, nato a Bologna, si occupa principalmente di decorazione libraria e di pittura dal XIII al XV secolo, con incursioni frequenti in altri ambiti di studio, tra cui i rapporti tra arte medievale e contemporaneità e quelli tra arte e cibo. Insegna “Storia dell’arte medievale“, “Storia della miniatura” e “Alimentazione e arti visive” presso l’Università di Bologna. È stato Visiting professor in università europee ed è docente della sede bolognese del Dickinson College di Carlisle (USA). Membro del comitato scientifico di riviste e di numerose mostre, ha collaborato all’organizzazione di esposizioni e convegni e di simposi internazionali sulla storia della miniatura e sul rapporto tra le arti e il cibo. È autore di più di 150 pubblicazioni, tra cui i cataloghi generali dei fondi miniati della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia (2002) e della Biblioteca Comunale di Imola (2006).