Virginia Woolf nacque a Londra nel 1882 da una famiglia ricca e colta; era infatti figlia del critico letterario sir Leslie Stephen, personaggio illustre e molto influente negli ambienti culturali dell’epoca.
Ricevette dai genitori un'ottima educazione umanistica, anche se – a differenza dei fratelli maschi – non le sarà consentito frequentare l’Università.
A soli tredici anni rimase orfana; la madre che tanto amava morì. Il dolore per questa perdita, l’accompagnerà per tutta la vita e segnerà per sempre il suo equilibrio psichico. Il forte legame con la sorella Vanessa e la sua brillante intelligenza, le permisero tuttavia di superare – anche se apparentemente – forti periodi di depressione.
Anche la frequentazione attiva nel gruppo Bloomsbury – un circolo intellettuale – contribuì alla sua crescita artistica e di pensiero, anche a favore della parità tra i sessi.
Nel 1912 sposò Leonard S. Woolf., devoto e paziente compagno, che le starà sempre accanto sia professionalmente, sia emotivamente e grazie a lui, Virginia riuscirà a concludere il suo primo romanzo: La Crociera. I due diressero una casa editrice londinese (The Hogarth Press), che un po’ alla volta si affermò, e collateralmente, Virginia continuò a scrivere e a pubblicare. Il suo stile, raffinato anche se tradizionale si evolse, e un po’ per volta la vita dei personaggi dei suoi romanzi fu influenzata dagli effetti della loro coscienza e del loro spirito. Autrice di opere fondamentali nella narrativa sperimentale della prima metà del Novecento, la Woolf fu delicata indagatrice dell’animo; sono indimenticabili i suoi personaggi femminili, complessi e a volte contradditori sono quasi sempre autoritratti di se stessa.
La sua vita fu tuttavia condizionata dalla depressione, sempre incombente, che la conduce al suicidio. Nel 1941, Virginia Woolf pose fine al suo male di vivere, e si gettò nel fiume Ouse.
Tra le sue opere più celebri: Mrs. Dalloway (1925), To the lighthouse (1927), Orlando (1928).