"Un romanzo intenso e ricco di colpi di scena. Franco A. Ferri si dimostra ancora una volta un giallista di razza nel costruire un intreccio in cui si aggrovigliano eros e pathos. Più un noir che un giallo.
La presenza del male, che si manifesta attraverso efferati delitti, è costante. Il ritmo si fa via via più serrato in un crescendo ben orchestrato. Anche la scelta di portare il male nel Tigullio, e in particolare a Santa Margherita Ligure, risulta efficace, perché ottiene un bel contrasto tra la poesia della natura, la gioia di vivere e l’oscurità del delitto. Non sfuggono i richiami alla storia delittuosa del nostro paese, pensiamo al caso di Donato Bilancia...
Un romanzo ben strutturato che appassiona con i suoi ritmi, ma che allo stesso tempo restituisce un affresco italiano vivido, che rimane impresso nella mente, così come il plot della narrazione e il finale amaro, inatteso, a suo modo un inno alla giustizia" (Gian Piero Prassi).